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Bizzarri e geniali o geniali e bizzarri? Le strane manie dei geni del passato!

Chi ha masticato e mastica un po’ di letteratura e filosofia ne è ormai consapevole, non si può essere geni se non si è un po’ folli e allora vediamo insieme quali erano le strane manie dei geni del passato, nomi che hanno scritto la storia e che non verranno mai dimenticati. Cominciamo con la scrittrice di gialli Agatha Christie: più di 60 romanzi e raccolte di racconti, tutti scritti in luoghi improbabili. La scrittrice non ha mai avuto un ufficio proprio. Honoré de Balzac, poeta francese, era dipendente dal caffè, sembra infatti che ne bevesse circa 50 tazze al giorno. Sigmund Freud, padre della psicanalisi fumava sigari ininterrottamente; provò a smettere, ma senza successo, ma non era l’unica dipendenza, Freud apprezzava infatti gli effetti della cocaina, da lui definita “la sostanza magica”. Albert Einstein, il numero uno della fisica, era un po’ dislessico e cresceva lentamente, ma questo non sembra avergli causato particolari problemi. Nikola Tesla riusciva a lavorare anche 20 ore al giorno, senza mai fermarsi e dormendo all’incirca 4 ore per notte. A lungo andare questa abitudine lo portarono ad avere un crollo mentale a soli 25 anni e quando si riprese ricominciò con le solite abitudini: le sue grandi passioni erano i gioielli e le donne in carne. Thomas Edison sceglieva i propri collaboratori facendogli mangiare un piatto di zuppa e solo chi non aggiungeva il sale poteva “entrare nelle sue grazie”. Ecco dei chiari esempi di come genio e follia siano due aspetti ineludibili.